ETC sull’ORO

Saluti a tutti,
oggi parliamo dell’opportunità di investire parte del nostro patrimonio in oro. Premetto subito che non vi sto parlando di comprare lingotti d’oro, ma bensì di uno strumento chiamato ETC (exchange traded commodity) che investe sull’oro. L’ETC è simile ad un ETF, ossia quella particolare tipologia di fondi quotati in borsa che permettono di investire sul mercato azionario e sul mercato obbligazionario. Il vantaggio di usare un ETC è che possiamo entrare sull’investimento con estrema flessibilità, i costi sono ridotti all’osso, possiamo uscire in qualsiasi momento senza penali e la garanzia dello strumento è certa.
La flessibilità in entrata ed uscita è data dal fatto che, essendo l’ETC quotato in borsa, lo si può comprare e vendere ogni giorno, senza nessun problema.
I costi sono rappresentati quasi esclusivamente dalla commissione di gestione annua del fondo e da pochissimi altri costi, pari ad uno 0,59% totale annuo.
In merito alla garanzia dello strumento, questa è data dal fatto che, se nel caso di un ETF sulla borsa azionaria italiana, i soldi versati/investiti sull’ETF vengono materialmente investiti in titoli azionari di aziende italiane quotate, nel caso di un ETC sull’oro, i soldi versati/investiti nell’ETC stesso, sono materialmente utilizzati per acquistare lingotti d’oro, che vengono conservati in alcuni caveau di banche con sedi a Londra. Pertanto non vi è il rischio che si possa subire una perdita dall’investimento, in caso di fallimento dell’emittente dell’ETC stesso.

Perché acquistare un ETC sull’oro? L’oro è tipicamente considerato un “bene rifugio”. Ciò vuol dire che tende a tutelare il patrimonio dell’investitore da eventuali cali di altri investimenti, tipicamente azioni o obbligazioni. Per quanto riguarda le azioni, sappiamo come sono andati i mercati azionari negli ultimi nove anni. Ciò potrebbe essere il preludio, nei prossimi mesi, ad uno storno degli stessi, più o meno violento. Per quanto riguarda le obbligazioni, il prezzo di queste dipende generalmente dall’andamento dei tassi. Se questi calano i prezzi delle obbligazioni crescono. Se i tassi aumentano i prezzi delle obbligazioni calano. In Europa i tassi sono ancora estremamente bassi e quindi non ci sono grosse aspettative di calo dei prezzi delle obbligazioni a breve. Negli Stati Uniti invece, il buon andamento dell’economia, l’aumento del prezzo del petrolio, un tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici, aumenti salariali sempre più diffusi, hanno determinato un aumento dell’inflazione cresciuta dal -0.089% del gennaio 2015 all’attuale 2,070%. Tutti questi fattori hanno fatto sì che anche la Banca Centrale Americana abbia alzato i tassi e quindi i prezzi delle obbligazioni sono cominciati a calare e ad offrire rendimenti più alti che non in Europa.

Fatta questa premessa, l’oro fisico è passato da una quotazione di 1.150 dollari al 31/12/2016 agli attuali 1.322 dollari l’oncia. Infatti l’oro tende tipicamente a deprezzarsi quando vi sono aspettative di un ribasso del tasso di inflazione. Come conseguenza della crisi economica di inizio decennio, e quindi in una fase di tassi a zero e inflazione relativamente bassa, dal livello massimo registrato il 06/09/2011 di 1.911,60 dollari l’oncia, l’oro è sceso sino al livello minimo di 1.046,20 dollari registrato il 03/12/2015. Quando poi l’inflazione tende a ripartire, anche il prezzo dell’oro tende ad alzare la testa. Infatti dal minimo del dicembre 2015 ora ci troviamo a circa 1.322 dollari l’oncia, quindi con un rialzo del 15% circa.

Pertanto, senza avere la pretesa che torni a 1.900 dollari l’oncia, suggerisco di spostare una parte del vostro patrimonio (indicativamente il 5%) su un ETC che investa sull’oro, per cercare di approfittare, nell’arco di qualche anno, di un’eventuale ulteriore apprezzamento di tale metallo.

Nella fattispecie suggerisco un ETC “coperto al rischio di cambio”, ossia che non risenta delle fluttuazione EUR/U$D. Siccome l’oro è quotato in dollari americani, acquistando un ETC a rischio di cambio coperto, in caso di ulteriore svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro, non verremmo penalizzati. Per contro, è ovvio, che, qualora il dollaro dovesse tornare a rafforzarsi nei confronti dell’euro, con questo ETC non ne beneficeremmo.

Qualora aveste bisogno di ulteriori chiarimenti in merito, non esitate a chiamarmi.