Quelle manovre immobiliari di Coop Alleanza 3.0

Saluti a tutti,
oggi parliamo di un interessante articolo comparso su Plus 24 (l’inserto del sabato del Sole24Ore) del 12 maggio, relativo a Coop Alleanza 3.0.
Lungi da me creare allarmismi, l’articolo testimonia come sia sempre valido il vecchio consiglio di “non mettere mai tutte le uova nello stesso paniere“.
L’articolo infatti pone l’accento, non tanto sulla perdita di esercizio relativa al 2017 di “ben 37,6 milioni di euro“, quanto piuttosto sul fatto che questa perdita sia stata “attutita con la maxi-plusvalenza di 91 milioni realizzata grazie all’apporto di 5 ipermercati e 40 supermercati al Fondo Retail Partnership-RP di proprietà della stessa Coop Alleanza 3.0”. Questo cambio di immobili all’interno del gruppo, ha permesso di valorizzare maggiormente gli immobili oggetto di cambio di intestazione e quindi di imputare a bilancio plusvalenze, in assenza delle quali il bilancio 2017 sarebbe stato decisamente più “rosso“.
Purtroppo la vicenda ricorda molto da vicino quanto successo nel 2013 nell’estremo nord-est quando anche le Cooperative Operaie di Trieste, fecero una mossa del genere, prima di ricevere, nell’ottobre 2014, una richiesta di fallimento da parte del Tribunale di Trieste.
Pertanto, nessun problema ad avere soldi depositati anche presso libretti di risparmio di prestito sociale presso qualsiasi cooperativa, di qualsiasi natura essa sia (di consumo come le Coop, di lavoro come quelle edili o la CPL Concordia o le cantine sociali). L’importante è non averli mai tutti nello stesso posto, perché, purtroppo, non si sa mai!

Meditate gente, meditate diceva Renzo Arbore alcuni anni fà.

Per qualsiasi considerazione o suggerimento in merito, contattatemi.